Sembra una domanda semplice, ma spesso non è così.
In questo lavoro, una delle principali cose che ho imparato con l’esperienza è quella di cercare di capire e ascoltare attentamente la donna che ho davanti e che si rivolge a me.
Durante il primo appuntamento, magari davanti a un caffè, chiacchiereremo e con delicatezza cercherò di entrare nella tua storia. Cercherò di capire la motivazione e la determinazione della scelta che ti ha spinta verso il ritratto boudoir.
Come fotografa di boudoir non mi limito a prendere un appuntamento per un set fotografico, ma prima di tutto cerco di instaurare una relazione di fiducia e complicità, utili a un confronto più aperto. Questa prima fase di lavoro serve anche per individuare i primi eventuali campanelli d’allarme, quelli che mi aiutano poi fondamentalmente a capire se sei pronta a metterti a “nudo” oppure no.
Come si fa a capire se sei pronta per un servizio fotografico di ritratto boudoir?
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Prima di tutto: le motivazioni per il tuo ritratto boudoir
Perché hai deciso di fare questa nuova esperienza?
Per vanità, perché stai facendo un percorso personale di amore verso te stessa, per riappacificarti con il tuo corpo?
Come per tutte le cose la motivazione è la spinta giusto verso il cambiamento e l’azione.
Precisiamo però che una motivazione debole (ad esempio il regalo al marito, oppure il voler imitare un’amica che prima di te ha richiesto il servizio…), se non è seguita da motivazioni prettamente personali, in realtà è un campanello di allarme che fa capire che non sei pronta.
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Secondo: l’entusiasmo nel farti fotografare in “intimo”
In caso tu sia poco o al contrario eccessivamente entusiasta, scatta in me un campanello che mi spinge ad approfondire meglio la situazione, a capire cosa ci sia dietro.
Sei poco entusiasta perché sei una persona timida e riservata?
Oppure sei eccessivamente entusiasta, perché di indole caratteriale sei una persona che si butta nelle nuove esperienze con gioia?
Preciso che non c’è una cosa oggettivamente giusta o sbagliata, ma semplicemente una necessità di verifica rispetto a quanto tu sia convinta della scelta fatta di regalarti un ritratto.
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Terzo: a che punto sei rispetto al tuo percorso personale.
Il ritratto boudoir non va a sostituire un percorso terapeutico, spirituale, di ricerca personale ecc.
Si posiziona alla fine di esso per consolidare i livelli di: autostima, fiducia in se stessa, valori e consapevolezza. In pratica tutte quelle emozioni importanti che fanno parte della propria crescita. Pertanto se hai dei dubbi, o se ancora adesso guardandoti nelle foto di amici o nei selfie non riesci a riconoscerti o a piacerti, allora non sei ancora pronta per un ritratto boudoir.
Cosa fare a questo punto del percorso verso il ritratto boudoir?
Il mio consiglio è quello di iniziare a farti le domande giuste: la spinta di volerti regalare un ritratto boudoir può essere il primo segnale che stai cercando un cambiamento, devi solo capire in che direzione.
Ti propongo qualche lettura per iniziare a esplorare numerose possibilità verso il cambiamento:
- Il risveglio della femminilità
- Il segreto per sentirsi e vedersi belle sempre
- 5 libri sulla Dea che devi leggere assolutamente
Ne hai già letto qualcuno e ti hanno ispirato?