Oggi ti voglio raccontare il motivo che mi ha spinta a occuparmi di Ritratto Boudoir.
È stato un percorso interiore, lungo e non facile, ma che ogni donna prima poi è chiamata a fare. Tutte noi viviamo per anni una lotta costante con noi stesse, non ci vediamo mai abbastanza belle, alte, magre, formose, ecc.
Passiamo gli anni della nostra adolescenza combattendo il cambiamento in atto del nostro corpo, a 20 anni cerchiamo di modellarci con diete e sport, a 30 anni proviamo trattamenti estetici, detox e miracoli vari, o prodotti che aspirino proprio a fare questo!
Poi finalmente verso i 35 anni scatta qualcosa in noi, qualcosa che io chiamo consapevolezza ed iniziamo ad accettarci, ad accettare il nostro corpo e ad amarci.
Per me la fase dell’accettazione è arrivata a 30 anni per fortuna, ed è stata un sollievo. Ho detto basta e ho iniziato ad amarmi. Mi sono resa conto di quanto fosse liberatorio, di come mi sentissi più leggera e felice nella mia pelle, di come piacendomi riuscivo ad osare anche di più nel vestire.
Mi sono riscoperta più femminile di quanto immaginassi, ho trovato un nuovo amore che guardandomi infilare i tacchi esclamava: “Sei proprio donna!”
Complimento più bello non si può ricevere: sapere di essere una farfalla, la crisalide finalmente aveva ceduto il posto alla vera me.
In quel momento ho capito che volevo aiutare anche le altre donne a uscire dal bozzolo. La domande era: come?
Fu allora che navigando sui siti di fotografi stranieri ho scoperto il ritratto boudoir, un modo per far esprimere tutta la femminilità e la sensualità di una donna. Cosa meglio di un ritratto fotografico mi avrebbe permesso di aiutare tutte le donne a vedersi finalmente in modo nuovo? Davanti allo specchio siamo le peggiori nemiche di noi stesse, lì a fare ogni volta l’elenco dei nostri difetti, ma davanti ad un obiettivo siamo “nude”. Costrette al giudizio di un occhio esterno che saprà svelare, ricordare, rendere evidenti aspetti sconosciuti e misteriosi persino per noi stesse.
La fotografia di ritratto porta un cambiamento nella vita delle persone che decidono di posare davanti a una macchina fotografica. Non solo si aprono e lasciano cadere ogni maschera e ogni barriera di difesa, ma si raccontano e si liberano dai pesi che per anni hanno portato addosso.
Non sono solo La Fotografa ma, soprattutto durante la fase degli incontri preparatori e il servizio fotografico poi, divento l’uditrice imparziale, amichevole e a volte silenziosa dei racconti di vite, di anime che si aprono e si lasciano andare.
Il percorso al cambiamento che la donna sta svolgendo non finisce quando le consegno le foto sviluppate e stampate… in realtà è proprio lì che inizia.
È proprio quando consegno le foto che lei finalmente si vede, per la prima volta, più femminile di quanto immaginasse, più sensuale di quanto pensasse di esserne, più donna. Da questo momento inizia la consapevolezza di quanto vale e questo accresce in lei la sicurezza e l’autostima che per anni ha ricercato modificando il suo corpo.
È proprio per questo (per quell’attimo di consapevolezza!) che faccio il mio lavoro. Perché in quel momento ogni mia fatica viene ripagata nel veder sbocciare una nuova donna davanti a me.